Calandrini: decreto non

Calandrini: decreto non ‘cura’ Italia. E’ insufficiente per la ripresa economica e sociale

Senatore Calandrini, quale valutazione dà sul decreto Cura Italia?

“Il decreto non cura proprio nulla, è un piccolo tentativo di alleviare il dolore di una grave ferita che si è aperta con l’emergenza Coronavirus e che ha intaccato il sistema sanitario, economico e sociale italiano. Nonostante il governo abbia accolto alcune delle richieste iniziali di Fratelli d’Italia, il testo è decisamente insufficiente a garantire la ripresa economica e sociale.  C’è la logica assistenzialista tipica di questo governo: dunque si pensa a dare la cassa integrazione ma non si dà il sostegno alle aziende che hanno il coraggio di non chiudere e non licenziare. Si spostano i versamenti dei tributi ma non si prevede una rimodulazione che tenga conto delle mancate entrate dei contribuenti. Gli enti locali vengono lasciati senza liquidità pur costretti a garantire i medesimi servizi alla comunità. Ho citato solo alcuni dei tanti aspetti che non vanno bene e su cui Fratelli d’Italia è intervenuta proponendo modifiche”.

Fratelli d’Italia ha presentato più di 150 emendamenti, su quali aspetti avete focalizzato le vostre proposte?

“Tutti. Imprese, lavoratori, famiglie, scuole, sanità, enti locali. La crisi innescata dall’epidemia non ha lasciato indenne nessun settore. Era dunque necessario intervenire e migliorare il decreto in tutti i suoi aspetti”.

Il confronto tra maggioranza e opposizione lascia intravedere accordi oppure siamo ancora distanti da una simile ipotesi?

“Il governo almeno a parole ha accolto alcuni dei nostri appelli, in particolare su imprese ed enti locali. Adesso attendiamo i fatti: lo verificheremo con il lavoro che sarà fatto in Commissione Bilancio al Senato sugli emendamenti. Noi siamo opposizione, ma in questo momento la normale dialettica politica deve venire meno in nome dell’emergenza e della necessità di dare risposte agli italiani. Ci sono 60 milioni di persone chiuse in casa, non possiamo deluderle. Con questo spirito siamo pronti ad offrire tutta la nostra collaborazione al governo. Ci auguriamo di essere ascoltati: le nostre sono proposte di buon senso. Se i partiti di maggioranza riescono a venire fuori dai loro steccati ideologici, sono certo che il dl ‘Cura Italia’ potrà essere notevolmente migliorato con il contributo di tutti”.

 

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