Coronavirus. FDI: mortalità oltre 70% dato della Protezione Civile

Il dato della mortalità di Covid-19 è più alto del 70 per cento rispetto a quello ufficiale della Protezione Civile. E’ questo uno dei parametri più significativi che risaltano da uno studio condotto dall’Ufficio Studi di Fratelli d’Italia sulla reale mortalità in Italia nel mese di marzo 2020, diviso per provincia e per Regione e fatto sulla base dei dati Istat. Lo studio, basato sui dati Istat disponibili, è stato presentato oggi nel corso di una conferenza stampa con il senatore di FdI, Giovanbattista Fazzolari, responsabile programma FdI, il dottor Francesco Filini, coordinatore ufficio studi FdI e il dottor Alessandro Moricca – manager e esperto in elaborazione dati. Uno studio – informa una nota di FdI – frutto della necessità di avere dati statistici sulla reale mortalità in Italia nel mese di marzo 2020, al fine di poter valutare l’attendibilità di quelli comunicati dalla Protezione Civile sul Covid-19. Studio che FdI ha più volte chiesto al governo ma che non è mai giunto. Sul piano della diffusione regionale del virus, questa si caratterizza per essere non omogenea ma concentrata in determinate aree. Altro dato interessante – prosegue la nota – la letalità per fasce di età, da cui si evince che il Covid-19 è altamente letale per gli over 70, pericoloso per gli over 60, ma quasi inoffensivo per chi ha meno di 60 anni e non ha patologie pregresse. Una serie di dati che portano ad alcune considerazioni: in primo luogo prevedere forme di tutela dei più anziani e misure precauzionali per gli over 60. A sua volta la diffusione non uniforme sul territorio nazionale porterebbe a considerare non sensato chiudere le attività produttive e bloccare l’intera Nazione, ma piuttosto differenziare le ‘zone rosse’ nelle quali l’epidemia è molto diffusa, da quelle dove il virus è poco presente, con diversi livelli di restrizioni. Una soluzione maggiormente sostenibile dal punto di vista economico e di sostegno pubblico che non la chiusura generalizzata. Fuori dalle zone rosse, invece, riapertura di tutte le attività produttive e commerciali, senza distinzione, attraverso un protocollo di sicurezza stabilito dallo Stato. Infine – conclude la nota – prevedere anche la riapertura delle scuole prima possibile visto che dai dati appare ingiustificato il perdurare della sospensione didattica.

Scarica il dossier completo qui Dossier – Covid-19 -Centro Studi FDI

 

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