Cultura: Da Paita attacchi strumentali, su 18app difende l

Cultura: Da Paita attacchi strumentali, su 18app difende l’indifendibile

Cultura: Da Paita attacchi strumentali, su 18app difende l’indifendibile

“Non è chiaro se la collega Paita abbia deciso deliberatamente di difendere l’indifendibile, o se abbia fatto male i calcoli. In entrambi i casi gli attacchi al Ministro Sangiuliano, e al sottoscritto reo solo di aver già sottolineato la questione, risultano quanto meno strumentali. La Paita si rivolga all’ex Ministro Franceschini se ha qualcosa di cui lamentarsi, d’altronde è stato lui, con la Legge di bilancio 2022, ad aver stanziato una cifra specifica per la 18app, ed è stato ancora lui a stabilire che, una volta finite le risorse, questo strumento non sarebbe stato rifinanziato”. Lo dice Paolo Marcheschi, senatore di Fratelli d’Italia e capogruppo in Commissione Cultura a Palazzo Madama. “Le risorse utilizzate quest’anno per l’ultima edizione della 18app erano quelle del 2022, stanziate dalla legge di bilancio 2021 e messe in sicurezza, in realtà, dal governo Meloni: le lentezze dei governi precedenti hanno fatto sì, infatti, che si accumulasse un ritardo di un anno nel loro utilizzo. Se il ministro Sangiuliano non le avesse formalmente impegnate, alla fine dell’anno scorso si sarebbero perse. Purtroppo Franceschini, insieme a Renzi che lo sosteneva, avevano fatto male i conti, e lo sapevano. C’erano più 18enni che soldi. Negli ultimi mesi del governo Draghi, poi, hanno scritto un regolamento in cui si legge che puoi chiedere la 18app fino al 31 ottobre, ma se nel frattempo finiscono le risorse, rimani a bocca asciutta”, aggiunge. In Parlamento, la maggioranza e il governo Meloni hanno creato due nuove carte, cumulabili, che partiranno all’inizio del 2024, con controlli e sanzioni più stringenti: la Carta della cultura, per i ragazzi con un Isee fino a 35mila euro, e la Carta del merito, per i ragazzi che hanno ottenuto il massimo dei voti alla maturità, senza limiti di reddito”, evidenzia Marcheschi che conclude: “Gli esponenti del Pd e affini sbagliano qualsiasi cosa, sia quando governano sia quando sono all’opposizione. Sono maestri nel ribaltare la realtà. Per loro sfortuna gli italiani se ne sono resi conto da un po’ di tempo ed hanno affidato la Nazione alla guida sicura del governo Meloni e del centrodestra”.

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