Cultura: “Risorse 18app terminate per errato calcolo precedente governo”

Cultura: “Risorse 18app terminate per errato calcolo precedente governo”

Cultura: “Risorse 18app terminate per errato calcolo precedente governo”
“Renzi si informi. Lo stanziamento in atto nel 2023 per l’app18 è quello predisposto dal precedente governo. A causa dell’esaurimento delle risorse, il Ministero della Cultura non può più riconoscere il beneficio previsto per i nati nel 2004, come previsto dall’articolo 11 del regolamento adottato di concerto dai ministri Dario Franceschini e Daniele Franco il 26 settembre 2022”. E’ quanto dichiara Paolo Marcheschi, senatore di Fratelli d’Italia e capogruppo nella Commissione Cultura. “Con la Legge di Bilancio 2023, la 18app è stata sostituita da due carte, che sono la Carta cultura giovani, rivolta ai diciottenni appartenenti a nuclei familiari con ISEE non superiore a 35.000 euro e non più indistintamente a prescindere dalla condizione economica familiare; e la Carta del merito, un premio, senza limiti di reddito, a chi ha ottenuto 100 o 100 e lode alla maturità entro l’anno in cui compie 19 anni”, aggiunge. “Lo scorso anno, la maggioranza è intervenuta rimodulando la misura per i giovani anche per correggere le numerose storture del sistema e porre un argine alle numerose truffe emerse in seguito alle indagini della magistratura. Si sta lavorando all’attivazione di una Carta libri del valore di 100 euro per le famiglie con Isee non superiore ai 15mila euro”, osserva il parlamentare Fdi. “La maggioranza non intende, comunque, dimenticare i giovani che sono rimasti esclusi dalla 18app per quantificazione insufficiente del precedente governo. Valuteremo di introdurre la possibilità, per questi giovani nati nel 2004, di accedere comunque alla nuova Carta cultura giovani nel 2024, se in possesso dei nuovi requisiti. Tutti i giovani nati dal 2004 che si sono diplomati quest’anno con il massimo dei voti potranno inoltre accedere anche alla Carta del merito e ottenere ulteriori 500 euro da spendere in cultura”, conclude Marcheschi.
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