Da FdI no alla folle decisione del ministro Speranza che uccide il turismo invernale

Da FdI no alla folle decisione del ministro Speranza che uccide il turismo invernale

A poche ore dalla promessa riapertura degli impianti sciistici arriva la nuova ordinanza del ministro della Salute che ne decide la chiusura fino al 5 marzo. Un provvedimento che piomba sull’intero settore all’improvviso, di domenica sera alle 19, non è accettabile intanto perché i dati ufficiali riguardanti la diffusione del coronavirus sono disponibili a partire dal mercoledì e Speranza avrebbe avuto tutto il tempo per comunicare la sua scelta in tempi adeguati affinché sportivi, aziende e turisti si organizzassero per la mancata riapertura. La decisione, inoltre, ha gravi ripercussioni sull’economia perché la chiusura degli impianti sciistici anche in fine stagione brucia tutto il valore dell’intero indotto, che si aggira tra i 10 e i 12 miliardi. Tutto questo dimostra che con il nascente governo Draghi nulla è cambiato e che anche il “nuovo” Esecutivo agisce con molta presunzione e senza chiarezza, continuando a prendere in giro gli italiani.

Ciriani: inaccettabile chiusura impianti senza preavviso. FdI chiede ristori immediati per settore abbandonato

“E’ inaccettabile che la chiusura degli impianti sciistici sia stata decisa senza alcun preavviso. Una decisione irresponsabile e vergognosa che impatta sia sul piano economico e sia su quello sociale. Fratelli d’Italia più volte in Parlamento ha chiesto al governo di emanare protocolli severi, insieme a rigidi controlli, affinché chi aveva i requisiti potesse tornare a riaprire. Siamo per la certezza delle regole ma riteniamo che questo Paese debba tornare ad essere normale, così come peraltro ci aveva annunciato il presidente Draghi nel corso delle consultazioni alla Camera. Ed è condivisibile la rabbia e il senso di frustrazione degli operatori del settore, che da tempo erano pronti alla riapertura ed ai quali era stato anche assicurato che gli impianti avrebbero aperto oggi. Invece a sole dodici ore tutto è stato revocato. Un comportamento inaccettabile. Fratelli d’Italia, quindi, chiede di smetterla di giocare con la vita delle persone e di stanziare finalmente quei ristori che finora sono stati soltanto promessi ma mai arrivati, per colpa di una maggioranza che anziché varare il Ristori V era impegnato a litigare sula spartizione di ministeri e poltrone”.
Lo ha detto il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Luca Ciriani, nel corso di Start in onda su Skytg24.

De Carlo: Nuovo governo ma vecchi vizi. Nessun rispetto per chi è in ginocchio e vuole ripartire

“Nuovo governo, vecchi vizi: a poche ore dall’apertura degli impianti sciistici in molte regioni, ecco che arriva la mazzata del nuovo governo con il vecchio ministro Speranza che sposta ancora la data della ripartenza. Sarebbe questa la discontinuità annunciata? Mi pare che sia rimasta quella pessima abitudine di cambiare idea all’ultimo minuto, mancando di rispetto a chi, nonostante sia ormai da tempo in ginocchio, ha investito in sicurezza ed è pronto e ansioso di ripartire. Doveva essere il governo del sostegno alle imprese, ma se si inizia così…”.
A dirlo il senatore e coordinatore veneto di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo.
“Come già successo per tante altre categorie, anche qui gli operatori hanno investito cifre importanti, adeguato gli impianti, assunto personale, preso tutte le precauzioni richieste dalle normative e dalle linee guida approvate dal Comitato Tecnico-Scientifico appena una settimana fa”, sottolinea De Carlo. “Uno sforzo inutile, calpestato dal governo che ha deciso di spostare nuovamente la riapertura, decisione presa ancora una volta quando ormai era tutto pronto. E ancora una volta di ristori non si parla: chi vuole lavorare investe per poi venire beffato dai dietrofront governativi, mentre i componenti del precedente governo erano troppo impegnati a cercarsi una poltrona nel nuovo esecutivo per pensare a come sostenere una fetta così importante del settore turistico nazionale”.
“Il settore dello sci è già stato messo in ginocchio dalla chiusura e dai continui tira e molla sulla riapertura; la decisione di questa sera è la mazzata finale”, conclude De Carlo. “Se il buongiorno si vede dal mattino, direi che non c’è proprio nulla per cui stare allegri”.

Nastri: altro che ristori i danni vanno pagati agli operatori del settore. FdI chiede risorse immediate per lavoratori

“Non ristori ma piuttosto i danni andrebbero pagati agli operatori del settore dello sci che si sono visti, senza alcun congruo preavviso, negata la riapertura fissata proprio per oggi. Senza contare che annunciare che sarà il 5 marzo la data per ritornare all’attività significa di fatto condannare a morte certa questo comparto. È incredibile la faciloneria e l’approssimazione con la quale si è affrontata questa vicenda, giocando sulla vita di centinaia di famiglie. Fratelli d’Italia chiede che siano subito prese misure serie e stanziate risorse adeguate per sostenere i lavoratori della montagna, che non possono essere abbandonati come finora accaduto”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Gaetano Nastri, vicecoordinatore vicario di FdI in Piemonte.

De Carlo: presentata interrogazione. Quando arrivano i ristori? Perché ennesimo cambio di idea all’ultimo minuto?”

“Era tutto pronto per l’apertura fissata in molte regioni per oggi, 15 febbraio, o per i prossimi giorni, nel caso del Veneto mercoledì 17, ma nella serata di domenica è arrivato il fulmine a ciel sereno del rinvio, che ha colto alla sprovvista gli operatori”:
A dirlo il senatore di Fratelli d’Italia e coordinatore di FdI in Veneto, Luca De Carlo, che annuncia di aver presentato un’interrogazione urgente al presidente del Consiglio e al ministro della Salute sull’ennesimo rinvio dell’apertura degli impianti sciistici.
“Ancora una volta, si è cambiato idea all’ultimo minuto, non pensando a sostenere gli imprenditori che per prepararsi all’avvio della stagione hanno investito, assunto e rifornito i magazzini”. Proprio per far chiarezza su tempistiche e ristori, De Carlo al Senato -e il collega piemontese Andrea Delmastro Delle Vedove, sempre di FdI, alla Camera hanno presentato un’interrogazione urgente, rilevando come “’intempestiva comunicazione sarebbe stata assunta sulla base della variante inglese del Covid e la laconica comunicazione del Ministro è stata la seguente: «Alla luce delle mutate condizioni epidemiologiche dovute alla diffusa circolazione delle varianti virali, allo stato attuale non appaiono sussistenti le condizioni per ulteriori rilasci delle misure contenitive attuali, incluse quelle previste per il settore sciistico amatoriale»”.
“Visto che appena la scorsa settimana il Comitato Tecnico-Scientifico aveva approvato le linee guida delle Regioni per le riaperture in sicurezza degli impianti sciistici, che il prolungamento della chiusura costituisce un colpo mortale all’economia legata al mondo dello sci e che la tardiva comunicazione aggiunge danni a danni chiediamo quali siano i dati scientifici a supporto del prolungamento della chiusura; quando siano emersi tali dati che sconsiglierebbero, a giudizio del ministro, la riapertura degli impianti sciistici; quando siano stati comunicati i predetti dati al Ministro per una tempestiva decisione; quanto tempo sia trascorso dalla eventuale evidenza dei predetti dati scientifici alla comunicazione del prolungamento della chiusura da parte del Ministro; e quali siano le misure di ristoro previste e con quali modalità e tempistiche verranno erogate”.
“È ora di finirla con le retromarce all’ultimo minuto, ignorando i sacrifici dei lavoratori, conclude De Carlo. La decisione di rinviare tutto è stata ufficializzata dal Ministero della Salute e condivisa dal governo e dal presidente del Consiglio. Sia quindi fatta chiarezza: questo governo, annunciato come vicino alle imprese, quanto e quando intendere ristorare agli imprenditori beffati? E quanto tempo si è perso alle spalle del mondo turistico invernale per prendere questa decisione? Non è accettabile buttare ancor più nella disperazione queste persone”.

La Pietra: assurdo stop agli impianti. Da governo menefreghismo per settore allo stremo

“Chiudere gli impianti da sci a poche ore dalla riapertura dimostra un totale menefreghismo nei confronti di settori già stremati dal blocco forzato di questi mesi. Nel momento in cui si è parlato di governo dei “migliori” e poi è stata annunciata la conferma di Speranza al ministero della Salute già era naturale rimanere perplessi, ma ora c’è la conferma a dubbi più che leciti. Purtroppo, al pari di quanto accaduto con il Conte II, assistiamo alla stessa approssimazione e alla stessa inconsapevolezza riguardo alle conseguenze delle decisioni prese con colpevole superficialità. Per rimediare a questa preoccupante assenza di discontinuità con il passato, fatto di tante promesse mai mantenute, il governo stanzi subito i doverosi rimborsi per le categorie messe in ginocchio da questo ennesimo blocco alle attività”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Patrizio La Pietra, capogruppo in Commissione Agricoltura.

Urso: indennizzi non ristori, mi appello al nuovo ministro

“Alle imprese del turismo non servono ristori ma indennizzi. Penso che il nuovo ministro del Turismo ne sia consapevole e abbia oggi anche l’autorevolezza del ricostituito ministero per farsi valere”.
Così il senatore di Fratelli d’Italia Adolfo Urso, responsabile del Dipartimento Impresa e Attività produttive di Fratelli d’Italia che si appella proprio al neo ministro Garavaglia che “spero non abbia condiviso la sconcertante decisione dell’Esecutivo che grave ed ulteriore danno ha arrecato proprio al settore del turismo. Gli indennizzi dovrebbero riguardate sia le attività del turismo invernale, che hanno avuto un ulteriore e gravissimo danno dalle modalità e dalla tempistica inaccettabili con cui è stata presa e comunicata la decisione di chiusura, sia le altre imprese del settore turistico, sicuramente il più colpito dalle conseguenze e economiche dei lockdown”.

Rauti: settore in ginocchio per colpevole indifferenza delle Istituzioni

“Meno 10 miliardi di introiti è il danno causato dalla mancata apertura degli impianti da sci. Un’enormità per la quale il governo Draghi, se intende agire in discontinuità con quello precedente, deve assumersi la responsabilità e dare immediatamente indennizzi adeguati al danno per salvare imprese e lavoratori di un comparto messo in ginocchio. Bisogna cambiare il metodo con il quale ci si rapporta a interi settori economici perché continuare con questa superficialità e approssimazione, con colpevole indifferenza, determinerà conseguenze economiche e sociali devastanti ed irreparabili; tali che diventerà impossibile per l’Italia rialzarsi e ripartire”. Lo dichiara la senatrice di Fratelli d’Italia, Isabella Rauti, vice capo gruppo vicario al Senato di Fratelli d’Italia

de Bertoldi: Chiusure sbagliate nel merito e nella tempistica, urge chiedere lo stato di crisi europeo per il turismo

“Chiudere gli impianti sciistici alla vigilia della loro apertura è stata una scelta infelice compiuta dal ministro Speranza come primo atto nel governo Draghi, il che non ci fa ben sperare sull’operatività di questo esecutivo”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Andrea de Bertoldi, nel suo intervento a Sky Tg 24 Economia.
“Bisognava dare istruzioni per tempo e dirlo prima – sottolinea de Bertoldi – e adesso bisogna dichiarare la crisi del settore del turismo in base a quello che dice art. 107 del trattato europeo per riconoscere indennizzi immediati e aiuti di Stato senza limiti ad un settore che corre il rischio di morire. Ma soprattutto, visto l’andamento fallimentare del piano vaccinale, contemperare le esigenze di tutela della salute come tutte le imprese hanno fatto investendo i loro denari, con l’esigenza di far lavorare le aziende”.
“Ho presentato un’interrogazione al nuovo governo – conclude de Bertoldi – perché è impensabile continuare nel solco di quello che ha fatto il governo Conte bis che in tutta evidenza ha fallito nella gestione della pandemia a tutti i livelli”.

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