FdI a Draghi: presenti il Recovery Plan, il Parlamento ha il diritto di esaminarlo e votarlo

FdI a Draghi: presenti il Recovery Plan, il Parlamento ha il diritto di esaminarlo e votarlo

Il Parlamento ha approvato il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), cioè il Recovery Plan, un provvedimento ereditato dal governo Conte, dal contenuto fumoso, privo di tempi certi e progettualità, costruito senza il coinvolgimento del Parlamento. Peraltro, non si tratta nemmeno del documento finale che il governo Draghi presenterà entro fine aprile all’Unione europea, il che ha alimentato la polemica sull’utilità dell’impegno del Parlamento su un provvedimento che non avrà alcuna valenza ufficiale, e ponendo con forza la questione di come e quando Camera e Senato saranno messe nelle condizioni di discutere il vero documento che indicherà come l’Italia intende impiegare le risorse messe a disposizione dall’Ue.

Ciononostante, l’impegno del gruppo al Senato di Fratelli d’Italia è stato ampio e approfondito rilevando le tante manchevolezze di questo PNRR. È indispensabile, innanzitutto, semplificare la burocrazia ed è impensabile che nei 206 miliardi di budget del PNRR nessuna voce si riferisca alle politiche giovanili, alla natalità, allo sport, all’agricoltura, alla riforma fiscale e a quella della Magistratura. Non si può perdere l’occasione, poi, di utilizzare i soldi del PNRR per implementare, finalmente, una vera politica industriale e fare dell’Italia un’eccellenza nel digitale o nell’automotive, oppure consentire di fare un balzo in avanti sul piano dei trasporti e dell’energia verde.

Chiaro, che per fare tutto questo serve in via preliminare una visione strategica e di rilancio dell’Italia, che purtroppo anche il governo Draghi sta dimostrando di non avere. Per questa ragione, Fratelli d’Italia si è astenuto in votazione sulla relazione di maggioranza e ha chiesto con fermezza che il vero testo del documento che sarà presentato a Bruxelles sia esaminato e discusso preventivamente in Parlamento. Da opposizione patriottica FdI in Aula vuole fare la sua parte e dare il proprio contributo per il bene del Paese.

Calandrini: può e deve essere migliorato con il contributo del Parlamento

Nicola Calandrini

“Il Piano nazionale di ripresa e resilienza può e deve essere migliorato a patto che il Parlamento sia messo nelle condizioni di lavorare. Abbiamo lavorato fino ad ora sulla bozza predisposta dal precedente governo Conte-Gualtieri che è superata, mentre siamo all’oscuro delle modifiche che sta apportando l’esecutivo Draghi. Come Fratelli d’Italia non possiamo accettare che, stante la ristrettezza dei tempi, il Governo venga in aula magari a qualche giorno dalla scadenza del 30 aprile con delle semplici comunicazioni. Al contrario, per Fratelli d’Italia le forze politiche parlamentari devono poter esaminare la versione definitiva del piano ed eventualmente emendarla. Chiediamo che il PNRR segua un percorso che assicuri la centralità del Parlamento. Sarebbe grave se ciò non accadesse considerando che il Recovery Plan non è una concessione dell’Europa ma piano che ci costerà un debito da 127 miliardi che lasceremo alle future generazioni. Per questo non possiamo lasciare che sia solo il governo a decidere. Su temi quali natalità, giustizia e Roma Capitale si può e si deve fare di più. Fratelli d’Italia si asterrà sulla risoluzione di maggioranza mentre voterà a favore delle due risoluzioni presentate dal nostro gruppo”.
Lo ha dichiarato il senatore di Fratelli d’Italia Nicola Calandrini durante le dichiarazioni di voto in Senato sul PNRR.

Urso: manca la visione come nel Piano Marshall. Serve uno “Stato stratega” con una vera politica industriale

Adolfo Urso

“Nel Recovery plan manca la visione per costruire il futuro, lo si vuole paragonare al piano Marshall che però non fu solo un piano di ricostruzione economica ma dello Stato nazionale, con la sua politica industriale e con la sua politica estera”
È quanto dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Adolfo Urso.
“Il fatto che manchi la visione – osserva Urso – lo si vede proprio nel partito di maggioranza relativa, nella palese contraddizioni fra Grillo e Di Maio persino sullo spionaggio russo in Italia. Per essere veramente europeisti ed atlantisti occorre essere prima di tutto patrioti, perché per sua natura essere italiani significa essere europeisti e atlantisti, ma quello che oggi manca è una strategia che consenta una rinascita dello Stato nazionale”.
“Quello che serve – sottolinea Urso – è uno “Stato stratega” che delinei una nuova politica industriale, al fine di riaffermare il ruolo dell’Italia nella nuova sfida globale, laddove noi potremmo affermare una nuova leadership proprio sulla economia digitale e sulla energia verde, se davvero puntiamo come dovremmo ad una rete a banda larga a controllo pubblico. Così come potremmo affermare “campioni europei” in alcuni settori significavi quali spazio, cantieristica, farmaceutica, certamente ancora mobilità, quindi auto, ma allora dovremmo indirizzare Cdp a svolgere un ruolo nella nuova multinazionale pari a quella dello Stato francese. Solo con questa consapevolezza si possono ridurre i divari che attanagliano il nostro Paese che sono quelli fra Nord e Sud, fra giovani e anziani, poveri e ricchi”.
“Uno “Stato stratega” – conclude Urso – che punti a rafforzare la Comunità e quindi la identità nazionale, tanto più importante nella nuova sfida globale”.

De Bertoldi: è lo stesso che fece cadere conte, si discuta in Parlamento prima dell’invio a Bruxelles

Andrea de Bertoldi

“Il PNRR che stiamo esaminando in Parlamento è lo stesso che ha fatto cadere il governo Conte, non è lo stesso che sarà inviato il 30 aprile a Bruxelles e per questo chiediamo che venga adeguatamente discusso in Parlamento tenendo conto del serio lavoro che è stato svolto nelle commissioni”.
È quanto dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Andrea de Bertoldi, segretario della commissione Finanze.
“Parliamo – sottolinea de Bertoldi – di un piano da 206 miliardi, ma dobbiamo osservare che nell’ultimo anno sono stati stanziati con scostamenti di bilancio già 180 miliardi, per cui la somma di questo PNRR è già quasi tutta impegnati per i debiti contratti”. “Soldi – osserva de Bertoldi – che non hanno dato risposte sui trasporti, sulla scuola visto che ci troviamo ancora con la didattica a distanza, che non hanno dato risposte ai ristori e sostegni tanto attesi dalle categorie colpite dalla pandemia”. “Serve il passaggio in Parlamento prima del 30 aprile – conclude de Bertoldi – nella speranza che le proposte di Fratelli d’Italia in materia di fisco, frutto del lavoro in commissione, vengano recepite nel testo del PNRR “.

Balboni: giustizia grande assente, investire risorse nella riforma

Alberto Balboni

“Se l’Italia non riforma il suo sistema giudiziario non vi potrà essere nessuna vera ripresa economica e in questo PNRR non vengono investite risorse sufficienti per cambiare la nostra giustizia, che è la grande assente di questo piano”.
È quanto dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Alberto Balboni, vicepresidente della commissione Giustizia.
“Lo ha anche ammesso lo stesso ministro Cartabia – osserva Balboni – se non si investe in maniera adeguata in termini finanziari, organizzativi e umani non c’è riforma della giustizia che tenga, e senza una giustizia efficiente ci precludiamo gli investimenti dall’estero per rilanciare il nostro sistema economico”.
“Serve – sottolinea Balboni – di dare una risposta definitiva ai magistrati onorari, 5mila professionisti che reggono le sorti dei processi che sono trattati alla stregua dei riders, senza tutele, senza assistenza, senza previdenza. Serve di riformare il CSM per strapparlo alle pressioni delle correnti e al mercimonio delle alte cariche della magistratura. Serve porre fine alle porte girevoli fra politica e magistratura, il magistrato che decide di scendere in politica non può tornare a rendere giustizia nei tribunali. E serve – conclude Balboni – introdurre la responsabilità civile dei magistrati che devono pagare, quando sbagliano, dei propri errori”.

Ruspandini: su infrastrutture non bastano soldi, serve una visione che non c’è

Ruspandini

Massimo Ruspandini

“In questo PNRR non si intravede una visione per lo sviluppo del nostro sistema infrastrutturale, tutti noi siamo rimasti sconvolti e preoccupati per il blocco del canale di Suez con le perdite miliardarie che ne sono conseguite. Questo blocco ci ha insegnato, semmai ce ne fosse bisogno, che le infrastrutture e le risorse umane sono fondamentali e sono fondamentali in particolare in una Nazione come la nostra che ogni anno perde, dati alla mano, circa 70 miliardi per carenze infrastrutturali. 70 miliardi non sono soldi virtuali. Sono lavoro, dignità e futuro”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Massimo Ruspandini, capogruppo in commissione Trasporti, nel corso del suo intervento in Aula.
“Non servono progetti utili a delle inaugurazioni festose – sottolinea Ruspandini – ma capaci di portare altri investimenti, altro sviluppo e, più di tutto il resto, lavoro. L’Italia ha un’opportunità e noi abbiamo presentato tutta una serie di proposte e progetti per migliorare questo piano. Non l’abbiamo fatto soltanto oggi, adesso si riprendono alcune nostre vecchie battaglie, penso al Ponte sullo Stretto. Basta guardare una cartina per capire le opportunità che avrebbe una nazione come la nostra che è una piattaforma nel Mediterraneo, il naturale porto d’Europa. Un porto che riceve le sue merci o dovrebbe ricevere le sue merci anche e soprattutto grazie al canale di Suez. Ma oggi quelle merci vanno in altre nazioni con porti più attrezzati e noi continuiamo a perdere miliardi”.
“Ecco, quella che abbiamo davanti – conclude Ruspandini – è un’occasione ma anche una grande sfida perché non basta avere i miliardi per fare bene, bisogna anche saperli investire bene”.

Nastri: è documento vecchio, Parlamento non sa cosa presenterà Draghi in Ue. Modificare superbonus, meno burocrazia per rilanciare economia

Nastri

Gaetano Nastri

“Quello che stiamo discutendo è Recovery Plan vecchio, ereditato dal governo Conte e superato, che non sarà quello definitivo che l’Esecutivo di Mario Draghi presenterà in Unione europea. Un testo che manca di una visione d’Italia, di Paese del tutto lontano dagli italiani. Fratelli d’Italia avrebbe voluto il pieno coinvolgimento del Parlamento e soprattutto la possibilità di emendare un testo che al momento non c’è e non sappiamo quando arriverà. Infatti, è impensabile che il premier Draghi presenti in Europa un Recovery Plan che non sia stato oggetto di esame da parte del Parlamento”. Così il senatore di Fratelli d’Italia, Gaetano Nastri, vicepresidente della Commissione Ambiente, intervenendo in Aula.

“Sui temi dell’ambiente FdI chiede la modifica dell’ecobonus al 110 per cento, che l’eccessiva burocrazia ne ha limitato la sua capacità espansiva. Bisogna lavorare a un’azione di semplificazione nei vari procedimenti amministrativi, essenziale per rilanciare l’economia. E poi prevedere il suo allargamento ad alcune tipologie di immobili e aziende oggi escluse, come il settore del turismo, quello alberghiero, oppure quegli immobili ex produttivi, oggi inutilizzati, e questo anche in chiave di rigenerazione urbana. Chiediamo che si lavori in questo senso, affinché si creino quei processi virtuosi sul piano ambientale capaci di fare da volano all’economia reale”, conclude il senatore Nastri

Barbaro: manca una strategia per lo sport. Destinare risorse per canoni, utenze e mutui

Claudio Barbaro

“Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza manca totalmente di progettualità in materia di sport. Destinare 700 milioni di euro all’impiantistica sportiva italiana, senza però adottare una strategia di fondo, rischia di determinare finanziamenti a pioggia che non incideranno significativamente sul comparto. L’Italia avrà risorse straordinarie per gestire di fatto l’ordinario, quando invece sarebbe stato necessario coinvolgere le scuole per creare nuovi impianti e favorire la diffusione dello sport, che rimane purtroppo una materia sottostimata da questo governo. Una mancanza di interesse evidenziata dall’assenza di un ministero dello Sport, a cui è seguita la nomina di un sottosegretario competente sulla materia, che però ad oggi non ha ancora presentato le proprie linee operative. Lo sport in Italia è in uno stato di asfissia, il comparto è letteralmente paralizzato e per uscire da questa situazione Fratelli d’Italia aveva proposto di destinare le risorse al pagamento dei canoni degli impianti, delle utenze, dei mutui, per aiutare in maniera concreta gli operatori del settore. Il governo ha deciso diversamente, ma noi non smetteremo mai di incalzarlo affinché in Italia si presti finalmente la giusta attenzione allo sport”.
E’ quanto dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Claudio Barbaro, componente della Commissione Istruzione pubblica, beni culturali, nel corso del suo intervento in Aula.

La Pietra: Governo restituisca centralità al mondo dell’agricoltura stanziando misure adeguate

Patrizio La Pietra

“Il governo Draghi non ritiene l’agricoltura un settore fondamentale per l’economia italiana. A fronte di risorse di oltre 300 miliardi messe a disposizione dal PNRR, poco meno di cinque sono destinati al settore agricolo, nonostante che l’agricoltura e il sistema agroalimentare sia uno dei settori fondamentali della nostra economia nazionale. Il documento in esame è stato presentato più di due mesi fa da un altro Governo, appoggiato da una diversa maggioranza rispetto a quella odierna e per correggerne il debole impianto noi di Fratelli d’Italia abbiamo indicato le misure più urgenti per supportare in maniera adeguata il comparto. Riteniamo che si debba puntare sul potenziamento degli strumenti a tutela delle produzioni agroalimentari di qualità e la tracciabilità degli alimenti, sull’innovazione tecnologica in agricoltura e nella pesca, prevedendo inoltre uno specifico stanziamento in favore delle imprese che operano nel settore agroalimentare, stanziando anche risorse specifiche per le filiere. È fondamentale promuovere il rilancio delle aree rurali e contrastarne lo spopolamento con interventi volti al recupero di aree incolte, finalizzati ad accrescere la produzione nazionale di cereali, legumi, produzioni biologiche, nel rispetto del divieto di riduzione dei pascoli. Occorrono inoltre interventi per strutture adeguate, serre o similari, per valorizzare gli apporti energetici naturali e proteggere le coltivazioni dai cambiamenti climatici. L’elenco di lacune del testo nelle misure per l’agricoltura è lungo e testimonia l’inadeguatezza della strategia del Governo, ma ad oggi ancora non sappiamo l’iter che questo nuovo testo andrà a percorrere, in particolare se sarà sottoposto o meno ad un vaglio del Parlamento, come stiamo richiedendo noi di Fratelli d’Italia. Di sicuro il PNRR relega l’agricoltura in una posizione di secondo piano destinandole risorse limitate, nonostante la riconosciuta centralità del settore. Continueremo a chiedere maggiori risorse in favore dell’agricoltura e più in generale, maggiore considerazione ed attenzione per l’intera filiera, consapevoli, almeno noi, che dalla sinergia tra PNRR e PAC dipenderà il futuro della nostra agricoltura, sia sul piano nazionale che europeo”. È quanto dichiara il senatore di FdI Patrizio La Pietra, componente della commissione Agricoltura del Senato.

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