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FdI lancia l’allarme mafie etniche e chiede più sezioni DIA nei territori a rischio

E’ emergenza Mafie etniche. A lanciare l’allarme è Fratelli d’Italia nel corso di una conferenza stampa, che si è tenuta oggi in Senato con il capogruppo Luca Ciriani, Patrizio La Pietra, primo firmatario di alcune interrogazioni sul tema, Antonio Iannone, capogruppo in Commissione Antimafia per FdI e l’avvocato Edoardo Burelli del Dipartimento Giustizia di FdI. Da tempo in Italia si registra una rapida diffusione della penetrazione nel tessuto economico e sociale sia delle organizzazioni criminali nazionali e sia di quelle straniere, in particolare cinese e nigeriana.
Fin dall’inizio di questa legislatura Fratelli d’Italia ha sollecitato una maggiore attenzione sul fenomeno, ma i vari governi che si sono succeduti dal 2018 ad oggi hanno avuto un approccio morbido e persino disinteressato, probabilmente per non dover ammere il ruolo determinante della politica dei porti aperti nell’aumento delle infiltrazioni.

Ma ora il problema si è acuito con la crisi economica dovuta alle chiusure imposte dall’emergenza sanitaria, da ristori promessi ai commercianti e mai arrivati e presunti sostegni alle imprese che si stanno rivelando una beffa. Tutto il grande pilatro socioeconomico italiano rappresentato dalle Pmi rischia di essere fagocitato da criminali con grande disponibilità di liquidità. Ecco perchè Fratelli d’Italia è tornato a chiedere al governo, e in particolare ai ministri Cartabia e Lamorgese, impegni precisi per contrastare e affrontare il problema delle mafie etniche, aumentando le sezioni della DIA nelle Regioni ritenute più a rischio al fine di dare agli inquirenti strumenti più adatti alla prevenzione ed al contrasto del fenomeno.

Covid. FdI: è allarme infiltrazioni mafie straniere, negozi e ed esercizi commerciali facili prede. Creare sezioni Dia su territorio per mafia cinese-nigeriana

Un’immagine della conferenza stampa di FdI in Senato

E’ emergenza Mafie etniche. A lanciare l’allarme Fratelli d’Italia nel corso di una conferenza stampa che si è svolta oggi in Senato. “Lo Stato non sottovaluti la diffusione delle mafie straniere – ha spiegato il senatore di FdI, Patrizio La Pietra, firmatario di una serie di interrogazioni sul tema -. Siamo stati i primi a denunciare l’avanzare delle mafie nigeriani e cinesi, ed avevamo chiesto già al ministro Bonafede, di istituire sezioni speciali della Dia a Prato e a Castel Volturno, con nessun risultato, ora stiamo riproponendo a ministri Giustizia e Interni la questione”. A rendere ancora più emergenziale la situazione è la crisi economica prodotta dal Covid, rispetto alla quale, ha precisato La Pietra “il governo non ha saputo opporre valide alternative. Soprattutto in questo momento di crisi economica, in cui le chiusure forzate di tanti esercizi commerciali e la mancanza di risarcimenti adeguati, stanno facendo diventare negozi, ristoranti, bar e alberghi facili prede dell’infiltrazione mafiosa”.

Da qui la richiesta del capogruppo di FdI in Commissione Antimafia, Antonio Iannone, di un cambio di passo: “Il presidente dell’Antimafia Morra è troppo preso dalle sue esagerazioni giornalistiche e non sta sui problemi concreti e sui compiti della Commissione, mentre è prioritario accendere il riflettore come chiesto dal capo dello Stato, bisogna andare oltre gli annunci. Gli inquirenti abbiano mezzi e strumenti per affermare la presenza dello Stato nei territori, facendo percepire ai cittadini che lo Stato è presente, anche economicamente, perché dal governo Conte bis al Draghi, non è cambiato nulla”.

Continuità che ha sottolineato anche il capogruppo di Fratelli d’Italia in Senato, Luca Ciriani, il quale ha ricordato come “FdI da tempo denuncia che la pandemia, le chiusure forzate, i ristori lenti, che poi sono briciole, hanno messo in ginocchio migliaia e migliaia di attività che rischiano di essere infiltrate o acquisite dalla malavita soprattutto di origine straniera”. Infiltrazioni, precisa Ciriani, che vanno affrontate attraverso “l’istituzione di sezioni specifiche della Dia per la mafia cinese e nigeriana. Speriamo che la ministra Cartabia ci risponda molto presto, dato che da anni ormai, oltre alle mafie locali, esiste una proliferazione di altre nazionalità, ci sono infiltrazioni negli asset strategici, poi c’è, meno evidente sui giornali, il settore della criminalità a livello di piccole attività, dove già molte hanno dovuto chiudere per la pandemia. Ci sono invece capitali di dubbie origini che si infiltrano, il ritardo dei rimborsi e dei ristori si collega all’infiltrazione criminale nelle piccole e medie imprese”.

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