FdI si astiene sul PNRR. No voti a scatola chiusa, Parlamento umiliato

FdI si astiene sul PNRR. No voti a scatola chiusa, Parlamento umiliato

Nonostante gli appelli di Fratelli d’Italia a far pervenire in tempo utile per conoscerne i contenuti e la possibilità di poter chiedere un rinvio della data di presentazione alla Commissione Europea, il PNRR è arrivato alle Camere solo nel weekend ed è stato modificato tre volte nelle ultime 24 ore, senza dare così in alcun modo la possibilità ai parlamentari di leggerlo con attenzione.
Esautorare il Parlamento è stata una chiara scelta politica di Draghi per evitare di far sedere allo stesso tavolo la litigiosa maggioranza e rischiarne la deflagrazione.
Nel piano mancano tutte le riforme (giustizia, fisco e pubblica amministrazione), ma nonostante questo, il testo ha già ottenuto il bollino verde da parte dell’Unione Europea: la Commissione, quindi, diversamente da senatori e deputati, ha avuto il tempo di acquisire il testo e valutarlo, e speriamo non di dettarlo direttamente all’Esecutivo.
Fratelli d’Italia, perciò, si è astenuto in sede di approvazione non potendo, per serietà e per rispetto del proprio ruolo istituzionale e verso gli elettori, accettare di votare a scatola chiusa un programma che indebiterà l’Italia per i prossimi decenni.

Rauti: Pnrr di Draghi dimentica asili nido

“Il premier Draghi, illustrando al Senato il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sottolinea, cito testualmente, l’importante ‘cambio di paradigma nelle politiche per la famiglia e la natalità’, e trionfalmente annuncia la cifra destinata di 4 miliardi e 600 milioni. Peccato che lo stanziamento indicato comprenda gli asili nido ma anche le scuole per l’infanzia e altri servizi dedicati alla famiglia. E, nello specifico, proprio lo stanziamento destinato al piano nidi è drammaticamente insufficiente ed allontana l’obiettivo, indicato dall’Unione Europea, della copertura al 60 per cento dei posti necessari, arrivando – nella migliore delle ipotesi- forse alla soglia del 40 per cento. Per raggiungere gli obiettivi del 60 per cento di bimbi nei nidi e rendere omogenea l’offerta sul territorio nazionale servirebbero, è stato calcolato, almeno 3 miliardi e 600 milioni. Un’altra conferma della disattenzione del governo verso la centralità della famiglia e la necessità vitale di invertire l’inverno demografico ed il crollo della natalità”.

Lo dichiara la senatrice Isabella Rauti, vicepresidente vicario del gruppo di Fratelli d’Italia e responsabile del “Dipartimento pari opportunità, famiglia e valori non negoziabili”.

Iannone: Cadono i veli al PNNR di Draghi ed emerge una truffa al Sud

Iannone

Iannone

“Dopo tanti annunci con annessa pioggia di miliardi cadono i veli sul piano di Draghi e del suo governo a maggioranza arlecchino. Il tanto vantato riequilibrio al Sud si dimostra il solito squilibrio. Una sottrazione con destrezza già evidente agli Amministratori locali o Parlamentari che vengono dai territori meridionali: opere pubbliche, infrastrutture strategiche e asili nido vedono una discriminazione intollerabile e gli slogan di un Draghi travestito da Federico II offendono l’intelligenza del popolo meridionale. Lo sbilanciamento del governo non lasciava presupporre nulla di buono e la creazione di un coreografico Ministero del Sud ne era la proverbiale foglia di fico. Tutti coloro che veramente vogliono porre la questione meridionale come questione nazionale non si indignino solo in questi giorni, per poi gettare con gran dignità la spugna al fine di rientrare nei loro rispettivi partiti che sono nella maggioranza di governo. Con questo PNRR il Sud perde l’ultimo treno per non essere più l’Italia dove si parte in seconda marcia”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone, Commissario regionale di FdI in Campania.

Drago: governo Draghi continua stessi errori Conte. Ponte Stretto va fatto per rilancio Sud

“Rispetto al governo Conte non è cambiato nulla, il PNRR presentato da questo Esecutivo si muove nel solco della continuità e soprattutto ne perpetua gli errori. Sul fronte, ad esempio, della tutela dei diritti delle donne si continua a rimanere soltanto agli annunci e ai buoni propositi, ma in concreto non c’è alcuna traccia. Dove sono le pari opportunità tanto decantate dal PNRR e dal Governo di unità nazionale? In questo modo, tutta una serie di diritti, garantiti, oltre che a livello nazionale anche a quello europeo (come i diritti ad avere una famiglia, aduna equa retribuzione, ad una stabile dimora, nonché il diritto ad una integrità fisica), sono tutti posti a repentaglio nel perdurare di anni di servizio fuori sede; anni d’obbligo previsti per legge, nonostante questi siano stati ampiamente soddisfatti. Occorre, prima delle procedure di mobilità, raccogliere volta per volta le istanze di pensionamento che, dopo averle lavorate, l’INPS le restituisca al Ministero che provvede a pubblicarle nel SIDI prima del termine di scadenza delle domande di mobilità. Solo in questo modo si potrà dar seguito alle procedure di mobilità. E nulla è cambiato anche riguardo il mondo della scuola. Questo sarebbe stato un momento unico per trasformare, finalmente, le cattedre di fatto in diritto e quelle in deroga anch’esse in diritto. Occasione puntualmente fallita. E il fallimento dobbiamo registrarlo anche sul Sud, dove il governo attraverso questo PNRR avrebbe avuto l’opportunità di ridare dignità al Mezzogiorno. Basti pensare a quanto è accaduto con il ponte sullo Stretto di Messina, una vera tela di Penepole, tessuta di giorno e disfatta nottetempo. Un’opera che s’ha da fare, di cui il Sud ne ha un bisogno impellente e che non può essere più rimandata”.
Lo ha detto la senatrice di Fratelli d’Italia, Tiziana Drago, nel corso della discussione generale sul PNRR.

BALBONI: SULLA GIUSTIZIA RISORSE IRRISORIE, SERVE CAMBIO DI PASSO PER EFFETTUARE LE RIFORME

“Il Recovery investe risorse insufficienti, per non dire irrisorie, nel settore della giustizia, e non c’è riforma che tenga senza investire sulla riorganizzazione e sugli organici, soprattutto dei magistrati”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Alberto Balboni, vicepresidente della commissione Giustizia.
“L’inefficienza della giustizia – osserva Balboni – costa all’Italia il 2,5 per cento del Pil e 130mila posti di lavoro. Serve mettere mano a tutto, dalla magistratura onoraria alla riforma del Csm come a quella del processo civile e penale, quest’ultimo che spesso rappresenta la vera pena per innocenti e colpevoli indifferentemente e che nello scorso anno è costato allo Stato la somma di 46 milioni di risarcimenti per errori e ingiusta detenzione. Sull’ergastolo ostativo occorre avere il coraggio di riformare la Costituzione per impedire che vengano rimessi in libertà pericolosi mafiosi e persino che ha sciolto i bambini nell’acido”.
“Serve anche la riforma della responsabilità civile dei magistrati, un privilegio medioevale indegno di una democrazia moderna, come serve porre fine alle porte girevoli fra politica e magistratura: chi si candida non può tornare a fare il giudice. Se Draghi sarà in grado di garantire queste riforme ci troverà al suo fianco – conclude Balboni”.

PNRR. FdI: su Ponte sullo Stretto Draghi contraddittorio. Recovery dice il falso o relazione del ministro inutile

“Sul ponte dello Stretto di Messina nella sua replica al Senato il premier Mario Draghi conferma un approccio contraddittorio da parte del governo e il rischio che la grande opportunità rappresentata dagli investimenti escluda la Sicilia. Infatti, se da un lato il presidente del Consiglio ha annunciato che il ministro delle Infrastrutture ha pronta una relazione sul Ponte che a breve presenterà in Parlamento, dall’altro conferma che lo sviluppo dell’Alta Velocità si fermerà a Reggio Calabria. Delle due l’una, o la relazione del ministro è inutile e finirà come tante altre in archivio, oppure il PNRR non dice la verità. Continuo a ritenere che il Ponte sullo Stretto di Messina rappresenti una priorità, una grande opera transfrontaliera anche nel collegamento economico e commerciale con l’Europa ed il Mediterraneo. L’Alta Velocità non può fermarsi in Calabria ma debba arrivare fino in Sicilia. Ne vale dello sviluppo non solo dell’economia siciliana ma di quella nazionale e ritengo che questo governo non possa far perdere una grande ed irripetibile opportunità a questa Nazione”.
Lo dichiarano la senatrice di Fratelli d’Italia, Tiziana Drago, e la deputata di FdI, Carmela Bucalo.

CIRIANI: PARLAMENTO DA SCATOLETTA TONNO DA APRIRE A SOPRAMMOBILE

Ciriani“Stiamo discutendo e votando un piano che il Parlamento non conosce, lo conosce il governo, i capi dei partiti, Bruxelles, ma non il Parlamento, costretto a votarlo a scatola chiusa secondo un a procedura avvilente. Lo diciamo per difendere il ruolo della politica e del parlamento, anche dei colleghi di maggioranza, che devono votare qualcosa che non conoscono. Il Parlamento, da scatola di tonno da aprire è diventato un inutile soprammobile. Questo è un provvedimento che indebita i nostri figli e figli dei nostri figli senza averlo potuto leggere, commentare, emendare e, a futura memoria diremo che tutto questo è avvenuto con il silenzio di tutti tranne di FdI”.

Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Luca Ciriani.

Condividi