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Fratelli d’Italia conferma il suo No alla fiducia al governo Draghi

Da Draghi un discorso generico e contraddittorio

Dopo aver ascoltato in Senato le linee programmatiche del nuovo Esecutivo, che succede al Conte 2, Fratelli d’Italia voterà ancora più convintamente NO al governo Draghi, in netta continuità con il governo precedente, vista la presenza di tanti ministri riconfermati, e con una maggioranza variegata composta da forze politiche che poco hanno in comune e che per questo avranno difficoltà a trovare una sintesi su temi di cruciale importanza, come il lavoro, le tasse e l’immigrazione.

Quella di Mario Draghi è stata una relazione molto generica senza affrontare i problemi e soprattutto senza presentare proposte concrete, in particolare sulla grave crisi sanitaria ed economica. Nel suo discorso stonano richiami – come quello all’atlantismo e alle cessioni di sovranità per il bene di un’Europa unita – che mettono in discussione la nostra sovranità nazionale o che possono risolversi in provvedimenti che penalizzino l’Italia e gli italiani.

Fratelli d’Italia farà un’opposizione patriottica, nel senso che in Parlamento ogni provvedimento sarà valutato e l’interesse degli italiani e della Nazione sarà l’unico metro di giudizio.

Ciriani: dopo intervento Draghi più forte il nostro no a fiducia. Preoccupa ‘selezione naturale imprese’ e cessione sovranità nazionale

Ciriani

Luca Ciriani

“Dopo l’intervento del presidente Draghi la posizione di Fratelli d’Italia non è cambiata anzi siamo rafforzati nella nostra decisione di non votare la fiducia. Tanti principi generici, tante astrazioni ma poca concretezza, specchio delle difficoltà di una maggioranza tanto contraddittoria. Fratelli d’Italia lo spirito repubblicano lo dimostrerà facendo un’opposizione patriottica, seria e leale, votando quei provvedimenti che ci convincono”.
Così il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, Luca Ciriani, commentando con i giornalisti al Senato l’intervento del presidente del Consiglio, Mario Draghi.
“Rimangono però aperte alcune questioni che ci inquietano, come il riferimento ad una specie di selezione naturale delle imprese, alcune destinate a sopravvivere, altre a morire. Il presidente Draghi, infatti, non spiega in che modo e attraverso quali criteri alcune imprese, costrette a chiudere a causa delle scelte del governo, saranno condannate alla chiusura. E poi c’è il riferimento alla cessione di sovranità nazionale. Non è chiara né la forma, né la sostanza. Il presidente Draghi spieghi cosa intenda. Non vorremmo che dietro queste parole si nascondesse una nuova stagione di tagli e sacrifici imposti agli italiani. Su questo punto deve essere chiaro fin da subito che la nostra posizione è molto critica e molto severa” conclude Ciriani.

La Russa: maggioranza composita, serve che draghi imponga discontinuità

Ignazio La Russa

“Quella che costituisce il nuovo governo presieduto da Mario Draghi è una maggioranza composita che non lascia ben sperare sulla sua tenuta”. Lo dichiara nel suo intervento sulla fiducia al Senato il vicepresidente del Senato di Fratelli d’Italia, Ignazio La Russa. “Fratelli d’Italia – sottolinea La Russa – ha preclusioni e riserve su questa maggioranza ma non ne ha sull’opera di convincimento e di indirizzo di Draghi nei confronti del suo governo, cui speriamo sia in grado di imprimere una forte discontinuità rispetto al passato”. “Noi di Fratelli d’Italia – conclude La Russa – saremo le sentinelle di questo governo e Draghi ci troverà pronti a votare ogni provvedimento utile all’Italia, saremo gli alleati senza chiedere potere e poltrone”.

La Pietra: per non scontentare nessuno da Draghi discorso di basso profilo

Patrizio La Pietra

“Per non scontentare la sua variegata maggioranza il presidente Draghi è stato costretto a fare un intervento infarcito di analisi generiche, senza mai giungere a conclusioni o offrire soluzioni. Su scuola, imprese e Sanità non abbiamo ascoltato proposte o obiettivi, ma uno stato della situazione che, peraltro, già conosciamo e su cui Fratelli da tempo ha proposto soluzioni. E anche sul richiamo all’atlantismo rimaniamo delusi, visto che è scontata la nostra posizione. Piuttosto il presidente Draghi dovrebbe confrontarsi con il suo ministro degli Esteri Di Maio, perché a questo punto vorremmo capire bene quale sia la politica estera nei confronti della Cina e della via della Seta. Insomma, siamo di fronte, e ci spiace doverlo constatare vista la levatura internazionale di Mario Draghi, a un discorso di basso profilo, che rafforza il nostro no alla fiducia”.
Commenta così con i cronisti il discorso del presidente del Consiglio Mario Draghi, il senatore di Fratelli d’Italia, Patrizio La Pietra.

De Carlo: Draghi adotti dazi di civiltà verso Paesi sleali

Luca De Carlo

“L’unità non deve andare a scapito del pluralismo, della democrazia e della tolleranza verso chi ha idee diverse. Il nostro amore per la democrazia e per la Patria lo dimostriamo non augurando a Draghi il fallimento del suo governo, ma indicando quelle che sono le priorità per il Paese. L’agricoltura è strategica per l’economia italiana e su temi quali nutriscore, italian sounding e giusta remunerazione del lavoro degli agricoltori faremo la nostra parte e ci auguriamo che il governo faccia altrettanto, ad esempio, adottando dazi di civiltà nei confronti dei Paesi che non rispettano i nostri parametri nella produzione agroalimentare. Sui temi concreti a tutela dell’Italia il presidente Draghi troverà sempre in Fratelli d’Italia un interlocutore corretto e leale, anche più di molti attori della sua maggioranza. Whatever it takes.” È quanto ha dichiarato il senatore Luca De Carlo di Fratelli d’Italia nel corso del suo intervento in aula al Senato sulla fiducia al governo Draghi.

 

La Pietra: preoccupa assenza discorso Draghi temi sicurezza e legalità. Lotta a mafie sia priorità rispetto a gestione scellerate Conte bis

Patrizio La Pietra

“Siamo preoccupati perché nel suo discorso il presidente Draghi ha omesso di fare riferimenti ai temi della sicurezza e legalità, che, invece, sono elementi fondamentali su cui rilanciare l’economia. Così come dobbiamo registrare un’altra importante lacuna riguardo l’azione di contrasto alle mafie. Il tema della lotta alle mafie è prioritario, e chiediamo una discontinuità rispetto al precedente governo dove c’è stata una gestione scellerata della giustizia, che ha portato alla liberazione di centinaia di boss mafiosi. Per questo all’interno delle risorse previste dal Recovery Plan bisogna mettere a punto una strategia operativa che elimini la possibilità delle mafie di intercettare gli investimenti, soprattutto durante le varie fasi della gestione degli interventi e degli appalti. La lotta alle mafie deve continuare ad essere una priorità, specie adesso, vista come risorsa positiva e qualificante, per dare un contributo alla maturazione democratica del nostro Paese e riavviare un legame di fiducia tra molti operatori economici, cittadini e soprattutto giovani nel rapporto con le istituzioni”.
Commenta così con i cronisti il discorso del presidente del Consiglio Mario Draghi, il senatore di Fratelli d’Italia, Patrizio La Pietra.

de Bertoldi: no alla fiducia, Draghi si impegni per ripresa economico e finanziaria

Andrea de Bertoldi

“Fratelli d’Italia non voterà la fiducia al governo Draghi ma auguriamo comunque buon lavoro al presidente del Consiglio perché in noi di FdI troverà un’opposizione leale, come forse non troverà nella sua maggioranza minestrone”.
È quanto dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Andrea de Bertoldi, segretario della commissione Finanze e Tesoro, nel suo intervento in aula in discussione sulla fiducia al governo Draghi.
“Confidiamo in Draghi – sottolinea de Bertoldi – perché ci troverà sicuramente dalla sua parte, quando parla di politica monetaria e fiscale espansiva, se davvero saprà dare una prospettiva economica e finanziaria al nostro Paese, e quando si richiama per la riforma fiscale alla collaborazione di esperti e professionisti, finora invece messi da parte in ogni decisione presa dal precedente esecutivo”.
“Facciamo quattro proposte a Draghi – conclude de Bertoldi, sul turismo, perché venga dichiarato lo stato di crisi europeo, sui professionisti, affinché si riduca la ritenuta d’acconto al 10 per cento, sulla socializzazione del debito da covid accumulato dalle imprese durante il lockdown, e sui crediti deteriorati, affinché si possa dare attraverso una Bad Bank Pubblica europea una risposta a cittadini e imprese in difficoltà: Fratelli d’Italia farà un’opposizione responsabile e patriottica perché per noi gli interessi dell’Italia vengono sempre al primo posto”.

Ruspandini: da Draghi discorso poco coraggioso specchio di una maggioranza modesta

Massimo Ruspandini

“Dopo l’intervento del presidente Draghi si rafforza la posizione di Fratelli d’Italia di vota no alla fiducia. Riconosciamo a Mario Draghi le capacità personali e intellettuali ma purtroppo è costretto a cimentarsi con una maggioranza contraddittoria, che riteniamo minerà il governo con le sue visioni contrapposte. Tutto ciò si è manifestato in un discorso con poco coraggio, specchio di una maggioranza modesta. E lascia quanto meno perplessi il passaggio in cui il presidente Draghi, recuperando un pericoloso darwinismo economico, ha parlato di una specie di selezione naturale delle imprese, alcune destinate a sopravvivere e altre inevitabilmente a morire. Una logica dove il mercato sembra essere l’unico giudice e padrone della nostra economia. Ed è allarmante continuare ad evocare l’europeismo come un baluardo, quasi come se si trattasse di una religione. Così come è preoccupante il passaggio sulla cessione di sovranità. Sarà per la mia cultura e il mio senso di identità ed appartenenza a una comunità nazionale che quando sento parlare di cessione di sovranità vedo addensarsi soltanto foschi presagi all’orizzonte. L’ultimo che ne parlò fu Mario Monti, e sappiamo tutti come andò a finire”.
Così il senatore di Fratelli d’Italia, Massimo Ruspandini, commenta l’intervento del presidente del Consiglio, Mario Draghi in Aula al Senato.

Balboni: grave errore rinunciare a democrazia dell’alternanza

Alberto Balboni

“L’Italia è l’unico Paese democratico al mondo dove il voto viene considerato un fastidio. E’ un grave errore rinunciare alla democrazia dell’alternanza, specie in tempi difficili, come invece è accaduto con il governo Draghi, che ha immediatamente goduto di una fiducia plebiscitaria nonostante non avesse ancora presentato la lista di ministri e il programma. Noi di Fratelli d’Italia riteniamo che la politica non debba abdicare al proprio ruolo perché poi ci si ritrova con un governo dei “migliori” uscito dalla scatola, anzi dal pacco di Affari Tuoi, con ministri che rispecchiano l’egemonia del PD. Con queste premesse si va incontro a una cessione di sovranità, ad una spesa assistenzialistica e non produttiva, ad una continuità, vedi il ministro Lamorgese, con politiche sull’immigrazione promosse dal precedente governo. Misure che non godono della nostra fiducia e che confermano la correttezza della scelta di porci all’opposizione di questo governo”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Alberto Balboni, nel corso del suo intervento in aula sulla fiducia al governo Draghi.

 

Rauti: nessuno ha copyright dello spirito repubblicano

Rauti

Isabella Rauti

“Il discorso che oggi ha tenuto il presidente Draghi ha rafforzato le nostre ragioni del no, ed ha aggiunto un’ulteriore delusione a quella della composizione di una squadra di governo senza discontinuità con i precedenti. Dalle comunicazioni del presidente non è emersa una visione politica di prospettiva e non sono state enunciate le linee programmatiche, così come non si è entrati in alcuna questione concreta, limitandosi a un’elencazione di temi tutti sicuramente importanti ma tutti già noti. Per questo Fratelli d’Italia non potrà che votare no ad una fiducia richiesta senza una chiara base programmatica di governo. E rispetto alla rivendicazione di uno spirito repubblicano, che il presidente Draghi ha richiamato ed attribuito in modo esclusivo alla maggioranza che lo sostiene, Fratelli d’Italia risponde che questo spirito e l’amore per l’Italia contraddistinguono anche l’opposizione; e lo abbiamo sempre dimostrato. Durante la pandemia, votando gli scostamenti di bilancio e offrendo le nostre proposte al governo Conte, rimaste purtroppo inascoltate. Con questo spirito siamo andati alle consultazioni, portando sul tavolo dell’allora presidente incaricato Draghi, dossier e proposte. E continueremo a dare il nostro contributo stando all’opposizione, in modo leale e responsabile, sostenendo i provvedimenti davvero utili all’Italia e nessuno della maggioranza pensi di avere il copyright dello spirito repubblicano e del patriottismo”.
Così il vicepresidente vicario di Fratelli d’Italia al Senato, Isabella Rauti, in collegamento con Rai1 ad “Oggi è un altro giorno”.

Barbaro: da Draghi nemmeno una parola sullo sport

Claudio Barbaro

“Il discorso del presidente Draghi in Senato, tra intenzioni generali, non affronta minimamente i problemi dello sport e di quanti lavorano nelle centomila strutture e nelle migliaia di associazioni che garantiscono, in piena sicurezza a milioni di cittadini italiani, di fare attività fisica”.
Così il senatore di Fratelli d’Italia e presidente di ASI, Claudio Barbaro, commenta l’intervento del presidente del Consiglio, Mario Draghi.
“Un intero mondo attendeva oggi una linea di indirizzo. Un’altra delusione dopo quella di un ministero cancellato con un repentino colpo di spugna. Rimane lo sconforto più totale di un comparto già duramente colpito e messo in ginocchio dalla pandemia. La misura è colma, la nostra gente è stanca di non essere considerata come essenziale. Siamo di fronte a un’ennesima conferma che, per questa nazione, lo sport è di sola facciata” conclude il senatore Barbaro.

 

 

 

 

Governo. Santanchè: quello Draghi non è l’esecutivo dei migliori ma dei peggiori

Daniela Santanchè

“Del governo Draghi non possiamo dire che sia quello dei migliori ma dei peggiori, basti citare tre nomi, Speranza, Di Maio e Lamorgese, per capire che non solo vi è una continuità con il precedente ma che non si intravede una via d’uscita, vista la maggioranza che contiene tutto e il suo opposto”.
Lo dichiara nel suo intervento sulla fiducia al Senato il senatore di Fratelli d’Italia, Daniela Santanchè.
“Ci chiediamo – osserva la Santanché – da che parte stia Draghi, se da quella dello shock fiscale o da quella della patrimoniale, se da quella che vuole l’integrazione degli immigrati oppure se da quella che vuole l’Italia sia il campo profughi d’Europa”.
“Allargando l’orizzonte – conclude La Santanchè – non vediamo spiragli se non nel confermare la nostra opposizione responsabile e patriottica, l’unica via d’uscita per l’Italia del domani”.

 

Urso: è l’Esecutivo dei partiti e non dell’Italia

Adolfo Urso

“Il governo Draghi non è il governo del Paese ma è il governo dei partiti, quegli stessi partiti che fino a poco tempo fa giudicavano la sua ascesa a Palazzo Chigi come un pericolo”.
Lo dichiara nel suo intervento sulla fiducia al Senato il senatore di Fratelli d’Italia, Adolfo Urso.
“Questo governo – sottolinea Urso – non ha iniziato la sua attività nella giusta direzione. Mi riferisco alla decisione all’ultimo momento sullo sport invernale ma anche al non aver posto la golden power sulla acquisizione della francese Credit Agricole di Credito Valtellinese a costo zero. Saranno così i contribuenti italiani a finanziare la scalata della finanza francese in Italia, già troppo presente come denunciato dal Copasir. La mettiamo sull’avviso anche per quanto riguarda altri dossier strategici che il precedente esecutivo ha compromesso: dalla privatizzazione di Monte dei Paschi con un costo insostenibile per i contribuenti italiani di 10 miliardi, alla acquisizione di Borsa italiana da parte di Parigi con tutte le conseguenze del caso per i titoli di Stato e per le imprese italiane, dal destino della siderurgia alla cessione delle fibre ottiche, ai gravi ritardi nella digitalizzazione e nel 5G”.
“Noi di Fratelli d’Italia – conclude Urso – saremo le sentinelle di questo governo e invitiamo il presidente Draghi a prendere visione delle nostre proposte e dei nostri dossier, siamo un’opposizione responsabile ma siamo soprattutto un’opposizione patriottica e non lasceremo che l’Italia vada alla deriva”.

Zaffini: Draghi renda autonoma l’Italia nella produzione di vaccini

Zaffini

Francesco Zaffini

“O il presidente Draghi cambia il ministro della Salute o deve cambiare il nome del ministero, che nella gestione della pandemia ha accumulato record su record negativi a livello mondiale. Il precedente governo ha fallito sul contenimento sanitario e sulle restrizioni alla libertà di impresa e personali, che hanno determinato una drammatica crisi economica. Nonostante le tante, troppe, limitazioni alle quali sono stati sottoposti gli italiani la situazione attuale è sotto gli occhi di tutti, a conferma del fallimentare combinato disposto Arcuri e Speranza. Dal governo è doveroso aspettarsi che liberi l’Italia dalla trappola degli accordi europei sull’acquisto dei vaccini, consentendo al nostro Paese di poter produrre autonomamente i vaccini necessari al fabbisogno e liberandoci finalmente dall’incubo del Covid”. E’ quanto ha dichiarato il senatore di Fratelli d’Italia Francesco Zaffini nel corso del suo intervento sulla fiducia al governo Draghi.

 

Iannone: da Draghi solo analisi senza terapie

Antonio Iannone

“Molto deludente l’intervento del Presidente Draghi, tanta analisi ma zero terapie per portare l’Italia fuori dalla crisi sanitaria, sociale ed economica. Dopo la squadra di ministri che non ha segnato una discontinuità, ora abbiamo ascoltato anche una dichiarazione programmatica che contempla la vacuità. Il tutto si consuma al cospetto di una maggioranza arlecchino che riesce ad essere tanto ampia quanto divisa. Tutti hanno applaudito Draghi solo alla fine del proprio intervento ma in discussione generale sulla fiducia subito sono iniziate le bordate, dirette ed indirette, tra le forze politiche che compongono la maggioranza. Una Babele politica che vorrebbero somministrare agli italiani come unità. Solo le elezioni potevano consegnare, con la scelta degli italiani, un governo dalle idee chiare ed una maggioranza coesa. La scelta di Fratelli d’Italia di votare NO è una scelta leale con gli italiani e coerente con le idee della Destra. Grazie a Giorgia Meloni unico leader politico che non deve reinventare se stessa”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone.

 

 

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