Ue, conferenza su futuro occasione persa

Ue, conferenza su futuro occasione persa

“La conferenza sul futuro dell’Europa e’
stata proposta per rilanciare il progetto europeo coinvolgendo i
cittadini europei e la societa’ civile ma rischia di essere
soltanto una grande occasione persa perche’ porta con se’ un
vizio di origine, quello di un risultato preconfezionato,
avallato da poche centinaia di volenterosi cittadini che non
possono rappresentare 450 milioni di europei. Inoltre dalle
consultazioni dei cittadini coinvolti e’ gia’ emersa la
necessita’ di rivedere i trattati fondativi della Ue, la cui
ultima revisione risale al 2007”. Lo dichiara la senatrice di
Fratelli d’Italia Isabella Rauti, vice capogruppo vicario di
FdI. “Nelle intenzioni – sottolinea Rauti – la Conferenza si
presentava come un’occasione unica per ragionare sulle sfide e
le priorita’ dell’Europa purtroppo non e’ andata cosi’. Il
metodo e il meritano sollevano molti dubbi e perplessita’. C’e’
il rischio dell’imposizione del solito “pensiero unico” sugli
esiti delle consultazioni senza che nulla cambi davvero e,
quindi, quello di un esercizio inutile nonche’ dispendioso.
L’europarlamentare di FdI Fidanza – infatti – ha presentato
un’interrogazione per l’Ecr proprio sui costi complessivi della
Conferenza, quesito rimasto senza risposta ma si stima che siano
stati gia’ spesi 22 milioni di euro spesi della Commissione e
1,2 milioni del Parlamento”. “Cosa vuole fare l’Europa da
grande? Quale la sua missione ed identita’ e quale la funzione?
su queste domande di fondo – osserva Rauti – Fratelli d’Italia
una risposta ce l’ha ed e’ contenuta anche nella nostra mozione:
una confederazione di Stati sovrani in cui restano intatte la
sovranita’ e l’indipendenza dei singoli Stati. E un’Europa che
non sia solo un grande mercato ma uno spazio di democrazia di
valori e rispettosa delle identita’ nazionali. L’Europa
dovrebbe chiedere – ad esempio- ai cittadini europei cosa e’
piu’ importante per loro – conclude Rauti – sapere cosa devono
mangiare o non mangiare o sapere piuttosto quale siano gli
interessi nazionali che l’Unione Europea difende nel contesto
globale. E’ questo che piu’ conta nel cuore dei popoli
europei”.

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